novembre 24, 2010

strumenti

"Che s'affermi al fin l'amor", hanno ragione Nora e Frida: si tratta di S. Michele e il drago!

E' stata una delle prime cose che Lorenzo ha portato a casa da scuola; il suo primo quaderno nella scuola steineriana. Il pensiero e il disegno mi sono piaciuti così tanto che non ho resistito e ho dovuto pubblicare...!

Il fine settimana scorso, invece, ci ha deliziati con un po' di musica!


cappello da gnomo: lo schema


Grazie a tutte per i bei commenti al post di qualche giorno fa e scusate se mi sono fatta attendere nella risposta...!

Ecco qui come ho lavorato questo cappello da gnomo (non ho acquistato il libro, dunque mi sono basata soltanto sulla foto):

Ferri: lineari n. 6;
Filato: 1 gomitolo di Manos del Uruguay wool clasica multicolore;
Taglia: 3 anni.

Avviare 67 maglie e lavorare a maglia rasata per circa 10-12 cm di altezza. Dopo cominciare con le diminuzioni: 3 maglie ogni ferro a dritto, cercando di diminuire "a caso" e NON sempre nello stesso punto (questo per dare la forma a spirale e non far cadere la punta). Quando rimangono 4 maglie, chiuderle tutte e cucire.

Variante con paraorecchie: ho ripreso alcune maglie e le ho lavorate a maglia rasata per 2 ferri; dopo ho diminuito ai lati e terminato con l'i-cord. (Se non avete i ferri a due punte, è possibile fare l'i-cord anche con i lineari normali, basta riportare tutte le maglie lavorate dal ferro destro al sinistro e lavorarle di nuovo, ripetere fino alla lunghezza desiderata).

Spero di essere stata chiara. Buon lavoro e .... se lo "sferruzzate" postate le foto, ok!?

novembre 17, 2010

che s'affermi al fin l'amor


indovinate un po' cos'è?

cappello da gnomo

Premetto che sono proprio alle prime armi con la maglia, ma questo cappello mi ha riempito di soddisfazione!
Ed è piaciuto molto anche se con qualche imperfezione...

Del resto come poter resistere a questo?


Così mi sono messa all'opera: inforcati i ferri, accarezzata questa splendida lana e ... via! La cosa bella è che si fa davvero in poco tempo, parola mia (che sono super lenta!)!!


Ecco qui il risultato, con una piccola variante (paraorecchie):

novembre 12, 2010

.this moment.

this moment - A Friday ritual. A single photo - no words - capturing a moment from the week. A simple, special, extraordinary moment. A moment I want to pause, savor and remember.



novembre 11, 2010

luce nel buio: la nostra festa delle lanterne.

Era l'11 novembre: il cielo era coperto, piovigginava e tirava un ventaccio che penetrava nelle ossa; per questo il cavaliere era avvolto nel suo ampio mantello di guerriero.
Ma ecco che lungo la strada c'è un povero vecchio coperto soltanto di pochi stracci, spinto dal vento, barcollante e tremante per il freddo.
Martino lo guarda e sente una stretta al cuore. "Poveretto, pensa morirà per il gelo!" E pensa come fare per dargli un po' di sollievo. Basterebbe una coperta, ma non ne ha. Sarebbe sufficiente del denaro, con il quale il povero potrebbe comprarsi una coperta o un vestito; ma per caso il cavaliere non ha con sé nemmeno uno spicciolo.
E allora cosa fare? Ha quel pesante mantello che lo copre tutto. Gli viene un'idea e, poiché gli appare buona, non ci pensa due volte. Si toglie il mantello, lo taglia in due con la spada e ne dà una metà al poveretto. "Dio ve ne renda merito!", balbetta il mendicante, e sparisce.
San Martino, contento di avere fatto la carità, sprona il cavallo e se ne va sotto la pioggia, che comincia a cadere più forte che mai, mentre un ventaccio rabbioso pare che voglia portargli via anche la parte di mantello che lo ricopre a malapena. Ma fatti pochi passi ecco che smette di piovere, il vento si calma. Di lì a poco le nubi si diradano e se ne vanno. Il cielo diventa sereno, l'aria si fa mite.
Il sole comincia a riscaldare la terra obbligando il cavaliere a levarsi anche il mezzo mantello.
Ecco l'estate di San Martino, che si rinnova ogni anno per festeggiare un bell'atto di carità ed anche per ricordarci che la carità verso i poveri è il dono più gradito a Dio.



lanterna di Bianca
 


lanterna di Lorenzo

Io vado con la mia lanterna,
la porto sempre con me,
in cielo splende una stella
e qui lei arde per me.
La luce poi si spegnerà
rabimbe, rabambe, rabù
la luce poi si spegnerà
su bimbi a casa torniam.

aspettando San Martino

disegno di ruth elsasser

C’è un aspetto della pedagogia steineriana che amo particolarmente: l’attenzione allo scorrere del tempo, al ritmo delle stagioni, della natura, dei giorni della settimana. 

Questo ci ricorda quanto è importante il ritmo nella nostra vita. 

Questo mi ha permesso di riscoprire l’importanza e la  magia delle piccole cose.

Questo mi ha insegnato a rallentare, per gustare le cose e a stupirmi insieme ai miei bambini.

Il ritmo scandisce la nostra esistenza, a partire dal battito ritmico del nostro cuore; 
le fasi lunari, le stagioni, i mesi, le settimane che tornano ciclicamente e influenzano il nostro corpo, i nostri sentimenti.

Io, per esempio, mi sento molto sottosopra in questo periodo e ho bisogno di un po' di tempo per abituarmi alla nuova stagione, per rimettermi in equilibrio. Tutti gli anni succede la stessa cosa, ma forse io ho BISOGNO di questo periodo e probabilmente devo imparare a viverlo diversamente.

E così, fervono i preparativi e l’emozione sale alla vigilia di una festività che saprà donarci luce e calore per il lungo inverno.

A cena abbiamo ripassato i canti. Lorenzo canterà in tedesco, sarà una grande emozione per tutti!


Le lanterne per me e papàC sono pronte.


Domani vi racconteremo la nostra prima festa delle lanterne alla scuola waldorf!!

novembre 10, 2010

borsa infeltrita: fatta!

Ve ne avevo parlato qualche tempo fa; adesso, dopo un po' di lavoro e dopo aver "buttato" cinque gomitoli di Joy in lavatrice, eccola!


Infeltrita con un solo lavaggio in lavatrice, programma colorati a 40°.

Due bottoni di legno e un cordoncino infeltrito come i manici per la chiusura.

novembre 09, 2010

casa dolce casa

Questi sono giorni stanchi. Tante idee in testa, poco tempo e tanto bisogno di riposare...
Questo ritmo lento ha caratterizzato la nascita di questo meraviglioso gioco.
Era il mio sogno da bambina, tanto desiderato. E adesso, da mamma, mi gusto la bellezza di un gioco mai arrivato!

Il progetto e i primi preparativi risalgono ad alcuni mesi fa.

La scelta dei materiali...

L'aiuto del nonno...

L'assemblaggio e il trattamento finale con cera d'api.

E finalmente il momento magico di arredare la nostra prima, fantastica casa delle bambole!

L'arredo era arrivato un po' di tempo fa...ed ora tutto è al posto giusto!

Tre piani e tanto spazio per divertirsi!!!